La vita dopo il tumore alla prostata

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Valentina Pellizzone

Il tumore alla prostata è il secondo tumore per incidenza per gli uomini, ha una incidenza di 136  casi ogni 100.000 abitanti all'anno in Italia, nel 2018 sono stati segnalati 1.276.106 nuovi casi di cancro alla prostata in tutto il mondo, con una prevalenza maggiore nei paesi sviluppati.
In Italia, grazie allo screening precoce e all' evoluzione delle tecniche chirurgiche, il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è aumentato nel corso degli ultimi 20 anni, fino a giungere al 97%.

Sebbene le prospettive di guarigione e di sopravvivenza siano statisticamente molto migliorate, il tumore alla prostata, e più precisamente i suoi trattamenti, impattano negativamente sulla qualità di vita di questi pazienti. 
Gli effetti della chirurgia, della radioterapia e della terapia ormonale possono avere ripercussioni sulla continenza e sulla funzione sessuale.
Negli ultimi anni viene eseguita una tecnica chirurgica, attraverso l'utilizzo della robotica, detta "nerve sparing", un tipo di chirurgia che cerca di asportare la prostata risparmiando, lì dove possibile, i due fasci nervosi che decorrono ai lati della prostata e che sono responsabili del raggiungimento dell'erezione. 
A seconda dei casi, la tecnica consente di salvare uno o entrambi i fasci vasculo-nervosi, risparmiando i nervi solo da un lato o da entrambi i lati.
Se dovete effettuare un intervento di prostatectomia, o lo avete già effettuato, chiedete al chirurgo che tipo di tecnica ha eseguito, ed eventualmente chiedete il referto con la descrizione dell'intervento. 
Si tratta di un intervento complesso e il chirurgo deve scegliere la tecnica migliore, dando sicuramente priorità alla sicurezza oncologica, cioè all'asportazione completa del tumore, cercando per quanto possibile di preservare gli aspetti funzionali e limitare le complicanze post operatorie. 
I rischi maggiori post chirurgia possono essere:

Incontinenza urinaria,
Disfunzione erettile.

Anatomia del pavimento pelvico post prostatectomia

Incontinenza urinaria dopo chirurgia per il tumore prostatico

La definizione di incontinenza, secondo l'International Continence Society (ICS) è "una qualsiasi perdita involontaria di urina".
Esistono diverse forme di incontinenza:
  1. Incontinenza da urgenza: perdita involontaria di urina associata o preceduta da urgenza;
  2. Incontinenza da stress: perdita involontaria di urina sotto sforzo, da esercizio, con gli starnuti o la tosse;
  3. Incontinenza mista: associazione delle 2 forme precedenti.
 
La prostatectomia radicale è la causa più comune di "stress incontinence" negli uomini, si stima che il 10-60% degli uomini sviluppi incontinenza dopo prostatectomia radicale.
L'incontinenza dopo la prostatectomia è multifattoriale: può essere dovuta alla tecnica chirurgica, alla vicinanza con il plesso neuro-vascolare, alla dimensione della massa tumorale, all'età del paziente oppure a un deficit dello sfintere uretrale. 
Gli studi ci dicono che ad un anno dall'intervento solo una piccola percentuale di pazienti riferisce una persistenza dell'incontinenza urinaria.
La fisioterapia del pavimento pelvico ha un ruolo fondamentale nel recupero della continenza. Gli studi in letteratura ci dicono che iniziare la fisioterapia prima dell'intervento ha effetti più significativi sul recupero e sui tempi di recupero, rispetto a chi segue la fisioterapia solo dopo l'intervento chirurgico o non la esegue affatto.
E' importante eseguire gli esercizi del pavimento pelvico sotto la supervisione di un/a fisioterapista specializzato/a, per apprendere ed eseguire gli esercizi in modo corretto. 
Disfunzione erettile

Disfunzione erettile post prostatectomia

La disfunzione erettile è l'incapacità costante a raggiungere e/o a mantenere un'erezione adeguata ad una prestazione soddisfacente. 
La disfunzione erettile post prostatectomia:
influisce negativamente sullo stato di salute fisica e psicosociale 
ha un impatto rilevante sulla qualità di vita della persona affetta e del suo partner.
La disfunzione erettile coinvolge dal 25 al 90% dei pazienti, secondo alcuni studi.
Questa variabilità è dovuta a diversi fattori:
  • età del paziente; 
  • tipo di chirurgia; 
  • stadiazione del tumore; 
  • funzione erettile prima dell'intervento.
 
I dati disponibili evidenziano che il recupero della funzione erettile può verificarsi anche mesi dopo la RP (fino a 48 mesi). 
I trattamenti per il tumore alla prostata possono influenzare: 
  • la capacità di ottenere un'erezione, eiaculare e di avere un orgasmo;
  • il desiderio sessuale (libido);
  • la tua capacità di avere figli (fertilità);
  • il sentirsi sessualmente adeguato;
  •  il rapporto con il proprio corpo;
  • le relazioni affettive.
E' importante iniziare tempestivamente i trattamenti per la disfunzione erettile: sia che sia stata applicata una tecnica nerve sparing che non, esistono dei trattamenti da seguire, ed includono: 
  • terapia farmacologica; 
  • vacuum device; 
  • iniezioni con prostaglandine; 
  • impianto di protesi peniena.

Chiedi al tuo andrologo la terapia migliore per la tua situazione, ognuno è diverso e avrà bisogno di una terapia "su misura". Alcuni uomini avranno problemi di erezione temporanei che si risolvono con il tempo; altri saranno in grado di ottenere un'erezione con l'aiuto del trattamento; ma alcuni potrebbero non essere in grado di ottenere erezioni, anche con l'aiuto delle terapie mediche. 
Se sei da solo o in una relazione inizia appena possibile i trattamenti per la disfunzione erettile. All'inizio della terapia potrà essere difficile raggiungere o mantenere l'erezione, cerca di trovare un'intimità alternativa, non penetrativa: anche se sono stati asportati i nervi, il piacere e la capacità di raggiungere l'orgasmo rimane. 

Cercare una sessualità non penetrativa, l'utilizzo del vacuum device, di anelli per il pene, o sex toys per sperimentare il piacere in modo alternativo alla penetrazione, può migliorare il decorso post intervento.  Ricorda, se hai una relazione con una donna, che oltre il  50% delle donne ha un orgasmo clitorideo, quindi la sessualità non penetrativa per molte donne può essere molto appagante. 
Se i nervi sono stati preservati la possibilità di recupero dell'erezione, con le giuste terapie può essere molto alta; nel frattempo che  si recupera la normale fisiologia dell'erezione, gioca, sperimenta, coinvolgi il o la partner, ritrova il contatto e il piacere.
L'attività fisica, mantenere un peso sano, smettere di fumare e fare esercizi per i muscoli del pavimento pelvico possono aiutare a migliorare la vita sessuale e l'erezione. 
Se hai subito un intervento alla prostata, sei si un sopravvissuto, ma puoi scegliere di vivere al meglio la tua vita: pratica sport, coltiva i tuoi hobby, conduci una vita sana e all'aria aperta, tieni vivi i tuoi interessi, le relazioni sociali, dedica del tempo a ciò che ti piace, trova modi alternativi di vivere l'intimità. 
You are not only a survivor, you are alive!

Rieducazione post prostatectomia
 
 

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